Come gestire il “capriccio” del tuo bambino?
“I capricci sono espressioni di una perturbazione interna, di un bisogno insoddisfatto che crea uno stato di tensione e rappresentano un tentativo dell’anima di chiedere, di difendersi”.
(Maria Montessori)
Secondo Maria Montessori il “capriccio” è “un bisogno insoddisfatto“.
Nel momento in cui il bambino reagisce al “no” ad una nostra richiesta in maniera brusca e violenta, come ad esempio: broncio, pianti, urla ecc… l’adulto si chiede:
Come reagire a questi comportamenti?
Innanzitutto, bisogna comprendere la motivazione del “capriccio”.
- Qual è il motivo che spinge il bambino a reagire in questo modo?
- Cos’ha scatenato la reazione?
A molti di voi, sembrerà tutto molto “idealista” ma, lavorando con i bambini da molti anni, posso assicurarvi che non è così…
Vediamo insieme un po’ di esempi pratici!
Arrivati a scuola il bambino non vuole infilarsi i calzini, inizia a dire:
-“tu!”;
– “non sono capace!”;
-” non ce la faccio!”.
In questo caso, l’adulto/educatore, deve incoraggiare il bambino a farlo da solo e non deve ASSOLUTAMENTE assecondare il bambino nella sua richiesta. Quindi…. passando un po’ alla pratica potremmo stimolare l’autonomia del bambino dicendo:
– ” Non c’è bisogno del mio aiuto, prova tu”;
-” Preparati che ti aspettano i compagni”;
-“Dai, forza che ti aspettano tanti lavori da fare!!!!!!”
Se il bambino è restio, piange, urla, si butta a terra, l’educatore può cambiare strategia:
-” Guarda Carlo, se hai bisogno di aiuto io. Ti posso far vedere come si infilano i calzini, però poi dovresti provare tu con l’altro, va bene?”;
oppure….
– “Facciamo, uno io e uno tu?”.
Se hai bisogno di risolvere una situazione che si verifica spesso a casa o a scuola puoi contattarmi tramite email: info@cosmomontessori.com, oppure, sui social (instagram e Facebook).
Ritornando all’argomento “capriccio“, secondo Maria Montessori, questi non vanno né sottovalutati, né assecondati perché possono provocare un “imperfetto sviluppo“.
Nel caso dell’esempio precedente, se l’adulto assecondasse ripetutamente il bambino, questi non imparerebbe mai ad infilare i calzini!!!!!!
Il genitore pensa di fare del bene, in realtà si sta sostituendo al bambino, privandolo di un’esperienza di vita che potrebbe aiutarlo a sviluppare una certa indipendenza e autonomia.
Vorrei ora prendere un altro esempio in considerazione: il momento del pranzo (che preoccupa spesso molti genitori).
Il pranzo, purtroppo, è un argomento molto complesso perchè la serenità, l’autonomia e la sazietà dipendono da molti fattori.
Per questo motivo, ti chiederò di rispondere a queste domande:
- Quale alimenti proponi al tuo bambino e come?
- Il bambino mangia in momenti diversi dai genitori?
- Il bambino è abituato a mangiare con tablet, telefono, tv?
- Il bambino viene assecondato sempre con gli alimenti preferiti (pizza, bastoncini, pane, latte)?
Ora, rifletti sulle tue risposte e fai finta di essere il bambino che le riceve.
- Come ti sentiresti al suo posto?
- Come potresti migliorare la situazione?
Capirai bene che ogni bambino porta con sé delle esperienze e delle situazioni familiari diverse, per cui è molto difficile dare una risposta generale a questo argomento in quanto bisogna valutare diversi fattori.
Se sei un genitore o un educatore, oppure, hai bisogno di un consiglio/aiuto per una situazione difficile da gestire, puoi contattarmi in privato e cercheremo insieme una soluzione o una strategia educativa da applicare!
Ricorda: I capricci vanno compresi e bisogna ricercarne la causa. Le conseguenze di questi comportamenti sono molte(devianze, fughe, conseguenze lontane), se ti va di approfondire l’argomento Clicca qui!
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