Ancora su Bruno Munari e…
il ruolo dell’adulto e l’importanza data al “processo”
Alcuni di voi penseranno sicuramente: “Ma come? un sito che dovrebbe parlare di Montessori ed invece dedica articoli a scrittori e libri?”.
Ebbene sì! Non solo perché vi parlerò di due grandi artisti, ma anche perché adoro i libri!!!
Intanto, a chi ancora non ha letto l’articolo “Montessori incontra Bruno Munari”, lascio il link per leggerlo subito… 🙂
Poi, vi vorrei continuare a parlare di Munari, che questa volta però “incontra” Rodari e NON Montessori.
Vi parlerò non di due scrittori qualsiasi, ma di due Scrittori che hanno stravolto l’editoria. Essendo nel periodo Natalizio, ho deciso di dedicare un po’ del mio tempo a scrivervi qualche notizia su di loro ed anche qualche libro da poter comprare.
Parlandovi già di Munari, artista Milanese attivo fino agni anni ’80, vi ho elencato alcuni contributi editoriali per l’infanzia. Per chi invece non lo conoscesse, è stato una delle figure più interessanti e rivoluzionarie in ambito pedagogico, non solo per un nuovo approccio di didattica artistica, ma anche per l’importanza data alla creatività e all’espressività. (La nascita del figlio Alberto lo porterà a guardare alle esigenze del bambino, rendendosi ben presto conto di quanto fosse povera l’offerta educativa). Così, dal 1945 realizza diversi libri per l’infanzia (dai libri per bambini ai libri illeggibili, i prelibi, i libri sensoriali, i libri cartonati, i libri a finestrelle. Nell’articolo ho creato una lista di libri consigliati!).
Ti starai chiedendo, cosa avranno di così speciale i libri di Munari?
Nei libri di Munari il racconto avviene attraverso il gesto, non attraverso le parole. La storia è raccontata dall’azione, dal gesto legato al libro.
E parlando di Munari, possiamo non parlare di Gianni Rodari? No!
Bruno Munari, infatti, illustrerà proprio per Rodari numerosi libri.
Ritorando al “gesto”, nei libri di Munari il racconto si esprime tramite il tatto. Quest’ultimo, sia nel Metodo Montessori che in Bruno Munari, è quel senso che accompagna il bambino fin dalla nascita, permettendogli di osservare ed assorbire tutte quelle sensazioni e percezioni date dall’ambiente circostante. Secondo Munari questo senso, nel mondo contemporaneo, non è sufficientemente educato, a differenza degli altri sensi.
“Quando un bambino di qualche mese, gira per la casa a «quattro gambe» come un gatto e tocca le piastrelle, il soffice tappeto, il tiepido legno, il muro ruvido, la pallina sferica (…) impara moltissime cose. Se si provassero a spiegare al bambino queste sensazioni senza che lui le avesse provate fisicamente, ci si troverebbe in grandissime difficoltà e il bambino non capirebbe”.
(Bruno Munari, I laboratori tattili)
- Il ruolo dell’adulto.
L’adulto, per entrambi, riveste un ruolo fondamentale nella preparazione dell’ambiente e nell’osservazione. Egli non dovrà intervenire, suggerire, sostituire il bambino nell’esplorazione e nella sperimentazione.
A tal proposito, M. Montessori parla di una presentazione del lavoro, precisa e caratterizzata da movimenti essenziali.
Munari, similmente a Montessori, pensa ad un momento iniziale, veloce, in cui si mostra ai bambini come fare quell’attività. Il ruolo dell’adulto è quello di:
“ Un affettuoso assistente tecnico che fa vedere come si fa, e non dice cosa fare. Solo quando è necessario interviene aiutando a risolvere un problema”.
Montessori scriveva invece del maestro:
“dovrà essere più passivo che attivo, e la sua pazienza sarà composta di ansiosa curiosità scientifica e di rispetto assoluto verso il fenomeno che vuole osservare. Bisogna che il maestro intenda e senta la sua posizione di osservatore: l’attività deve stare nel fenomeno”.
- Il processo.
Per entrambi la parte più importante di un lavoro/attività è il processo.
Ricordate qual’è la frase celebre del Metodo Montessori?
“Aiutami a fare da solo.”
L’adulto, infatti, prepara l’ambiente, mostra il lavoro, osserva e permette al bambino di svilupparsi spontaneamente, di rispondere ai problemi che gli si pongono, senza pretese, interventi, inutili elogi, ecc… Così il cervello si plasma e crea un dialogo di cause ed effetti.
Munari, invece, sosteneva:
“Si tratta di aiutare i bambini nel come si fa e non nel dire cosa si fa” (B. Munari)
Quindi, per entrambi, non conta la fine di un lavoro ma il processo.
Il bambino diventa uomo nel fare, non nel risultato. Sono le tappe, gli errori, i ripensamenti, le ipotesi che generano la conoscenza.
Ora ecco a voi, come promesso, una lista dei libri più belli (secondo il mio parere) di Rodari con le illustrazioni di Munari e non:
- Favole al telefono;
- Filastrocche in cielo e in terra;
- Filastrocche per tutto l’anno;
- Il libro degli errori;
- Con la testa fra le nuvole;
- A sbagliare le storie;
- Fiabe lunghe un sorriso;
- La torta in cielo;
- Il cielo è di tutti.
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