“Il terrore della nascita”

Quando il bambino nasce vive una sofferenza dovuta ad un drastico cambiamento, netto, repentino, improvviso ed inaspettato…

Alcuni psicologi hanno deciso di definire questo cambiamento: “il terrore della nascita”.

Forse quest’affermazione, per alcuni di voi, potrà sembrare spropositata ma…

Fermiamoci un attimo e riflettiamo sul momento in cui ci prepariamo ad accogliere il bambino nel nostro mondo. Riflettiamo, pensando al bambino stesso, mettendoci nei suoi panni!!!

Solitamente, un bambino, permane nel grembo materno per circa 9 mesi. L’ambiente che impara a conoscere è caldo, accogliente, limitato, privo di luci e con suoni ovattati.

Poi, d’improvviso, la nascita!

L’ambiente è: freddo, ricco di suoni, luci, rumori, tatto e lo spazio è illimitato!

Ed è in questo senso che gli psicologi parlano di “terrore“. La nascita viene così vissuta come un momento di sofferenza, di dolore e di paura. La cosa peggiore è che costringiamo il bambino a viverla in questo modo, senza pensare troppo al cambiamento.Per fortuna, tutto questo viene vissuto a livello inconscio ed è per questo che non ne abbiamo ricordo, ma comunque rimane l’esperienza negativa ed improvvisa cui il bambino si è trovato costretto ad adattarsi!

Quando lessi le pagine di M. Montessori, dedicate proprio al “terrore della nascita”, la domanda che mi feci fu:

” Ed allora come e cosa bisogna fare per ridurre la sofferenza del bambino? “

Sono arrivata a queste conclusioni.

Quello che i genitori possono fare è preparare un ambiente che assomigli a quello vissuto precedentemente dal bambino.

Soprattutto nei primi giorni di vita, i genitori dovranno dare importanza a tre aspetti fondamentali:

  • La temperatura dell’ambiente (spesso aspetto trascurato e frainteso). Questa dovrebbe essere calda ed il calore dovrebbe provenire, non dalla quantità di vestiti (un errore che si compie frequentemente), ma dall’ambiente stesso e dalla mamma.
  • La luce. Bisognerebbe preparare una stanza senza troppa luce e colori forti alle pareti (ad esempio il giallo), che stancherebbero l’occhio del neonato.
  • I suoni. Soprattutto nei primi giorni di vita, bisognerebbe evitare i suoni forti, i rumori, la tv, la musica ad alto volume.
  • Ci sono tantissime altre cose che i genitori potrebbero fare e mettere in pratica per migliorare l’ambiente che il bambino troverà al suo arrivo, come ad esempio: la culla Montessori, organizzare la stanza seguendo una logica, utilizzare il topponcino (vedi la sezione: consigli pratici), educare i sensi…

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Per altri consigli:

  • Visita la sezione “consigli pratici“, troverai dei consigli semplici da applicare con il tuo bambino!

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