Perché proporre il corsivo? Il viaggio della scrittura
Nei nidi Montessori e nelle Case dei Bambini è sempre presente un’area dedicata al linguaggio.
È bene precisare che l’intento della Dott.ssa Montessori non era quello di insegnare le regole del linguaggio, bensì farne comprendere il ruolo nella vita sociale.
“Esso permette agli uomini di unirsi in gruppi, in nazioni. Il linguaggio determina quella trasformazione dell’ambiente che noi chiamiamo civilizzazione”. [1]
Dalla nascita, il bambino è in grado di assorbire il linguaggio in maniera del tutto naturale e spontanea, grazie alla capacità della mente assorbente.
I primi gesti di scrittura iniziano intorno ai 15 mesi e si caratterizzano come punti. In seguito, la mano si raffina e con la presa a pugno il bambino inizia a “tracciare”.
Da 2 a 4 anni si verifica “la fase dello scarabocchio” (disordinato, controllato e con nome):
inizialmente il bambino traccia segni sul foglio in maniera disordinata e frenetica, con movimenti del braccio irregolari. In seguito, il movimento diventa controllato ed il disegno acquisirà un significato preciso.
Bisognerà attendere i tre anni affinché mano, polso e braccio siano coordinati ed il bambino inizi ad avere il controllo della matita, cosicché da creare disegni a cui potrà dare un nome (ad esempio: cerchio).
In questa fase il bambino inizia a chiedere cosa ci sia scritto sulla copertina di un libro o sulle etichette (ad esempio del latte).
Segue la fase pre-schematica (dai 4 ai 7 anni), in cui il bambino disegna con lo scopo di rappresentare la realtà che lo circonda (una casa, le persone, un albero, un sole…).

Dai 4 anni egli è interessato alle lettere, ai suoni, alle parole ed è per questo che si propongono i primi esercizi di scrittura.

È necessario ricordare che il bambino è già avviato, indirettamente, all’apprendimento della scrittura, soprattutto attraverso l’uso del materiale sensoriale, dei lavori di vita pratica, nonché dell’uso delle lettere smerigliate.
Secondo M. Montessori i bambini iniziano prima a comporre parole, partendo dall’analisi del suono e poi a scrivere.
Tante volte mi è stato chiesto:
“- Perché insegnare il corsivo?
– Lo stampato è più facile!!!
– Mio figlio non riuscirà a 4 anni a imparare le lettere se sono in corsivo!”
Secondo Maria Montessori:
“Il corsivo è ciò che meglio accompagna lo sviluppo della mano”
(M. Montessori)
Viene inteso come una “scrittura naturale e spontanea”, non rigida (come accade invece con lo stampato).
In ogni caso il bambino apprenderà lo stampato in maniera indiretta, poiché presente dappertutto.
Importante è sapere che nessuno dei due invalida l’altro. Se il bambino sta imparando entrambi i caratteri si può chiedere, in quel dato momento, con quali preferisce lavorare.
Subito dopo l’apprendimento delle lettere e dell’unione dei suoni, segue la scrittura.
Attenzione! Se il bambino ha appreso le lettere in corsivo, ma decide di scrivere in stampato, non si corregge, si può semplicemente dire:
“si può fare anche così”. 😊
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Lascio alcuni link che potrebbero risultare utili:
[1] M. Montessori, La mente del bambino.
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