I periodi sensitivi

Secondo Maria Montessori, la mente “assorbente” del bambino è guidata da periodi sensitivi, paragonabili ad un “faro acceso” che danno luce e permettono l’attuarsi di fenomeni attivi. La scoperta di questi istinti si deve ad uno biologo olandese, De Vries, che ne fece la scoperta nel 1902 ma nei bruchi. M. Montessori (li ritroverà nei bambini) intesi come “sensibilità passeggere” che permettono lui l’acquisizione spontanea di singoli caratteri, che in quel determinato momento sono necessari per lo sviluppo del bambino e corrispondono ad una fase di crescita. Questi, non vanno ostacolati ma colti nell’immediato; se il bambino non ha potuto agire secondo le direttive del suo periodo sensitivo si perde l’occasione della conquista naturale. Non solo, si verifica una “deformazione”, “martirio spirituale”, ciò che oggi definiamo “capriccio” (visto come qualcosa di “illogico” e “immorale”).

Le tre lauree del bambino

I periodi sensitivi sono tre: l’ordine, il movimento, il linguaggio. 

1. L’ordine.

Uno dei periodi sensitivi più importanti e misteriosi è quello che rende il bambino sensibilissimo all’ordine, tra il primo e il secondo anno di vita. Questa necessità è fondamentale perché è l’ordine che permette al bambino di avere una sicurezza di base. Se però l’ambiente non è adatto e il bambino si trova in mezzo ad adulti, queste manifestazioni possono convertirsi in capricci e tensioni. Al contrario l’ordine si potrebbe dire che rappresenta uno stimolo eccitante, un bisogno di godimento reale nella vita. Infatti, per un certo periodo, il piacere che i bambini hanno è quello di ritrovare le cose al loro posto.

Tutto questo dimostra che vi è sensibilità all’ordine come un senso di costruzione interiore che fa riferimento ai rapporti tra le cose, collegando l’ambiente in un tutto dove le parti tra loro sono dipendenti (come se l’uomo conoscesse soltanto gli oggetti e non i loro rapporti).

“Il bambino è povero e viene dal nulla e mette in atto un immane sforzo per passare dal nulla al principio” (M.M. Il segreto dell’infanzia)

2. Il movimento. 

Il movimento è fondamentale nella “crescenza” del bambino. È grazie al movimento che egli può fare esperienza diretta sull’ambiente.

Lo sviluppo dell’uomo segue due percorsi:

Lo sviluppo biologico (l’equilibrio);

Lo sviluppo psichico (la mano).

Il primo si riferisce allo sviluppo del cervelletto, allo sviluppo dei nervi spinali e allo sviluppo dello scheletro. I primi organi che iniziano a funzionare nel bambino sono quelli sensoriali. Una volta raggiunto il pieno sviluppo biologico il bambino ha raggiunto l’equilibrio, è quindi pronto per muoversi e fare i primi passi (12-13 mesi). In seguito, si verifica lo sviluppo dei nervi spinali, grazie ai quali si passa il comando ai muscoli.

Devono così coordinarsi molti elementi affinché sia acquisita la capacità di camminare.

Lo sviluppo psichico, invece, fa riferimento allo sviluppo della volontà, della memoria, della concentrazione e del carattere.

3. Il linguaggio

“Che cosa è il linguaggio? Un puro alito, una serie di suoni messi insieme.” 

(M. Montessori, La mente del bambino)

La conquista del linguaggio avviene nel primo piano di sviluppo, nello specifico tra la fine del secondo anno di età fino ai sei anni. Il linguaggio viene assorbito in un primo momento in maniera naturale, poi a livello fisiologico, infine a livello muscolare. Il linguaggio rappresenta l’espressione del pensiero. 

M. Montessori suggerisce di affrontare lo studio della lingua come educazione storica. Il linguaggio è cultura! e nato come mezzo di comunicazione tra i popoli li congiunge così come li separa. Nel bambino, intorno ai 18 mesi, avviene “un’esplosione” di parole (il pensiero inizia ad essere espresso in parole), mentre bisogna attendere i 24 mesi per la costruzione di frasi prima semplici, poi composte. In seguito, il bambino si approccia all’uso del verbo in tutti i tempi e all’uso delle varie proposizioni.


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