La mente assorbente

Caratteristica fondamentale del bambino è la mente assorbente: capacità innata grazie alla quale il bambino dal nulla accumula informazioni. Questa “mente assorbente” rappresenta la struttura psichica del bambino che assorbe naturalmente, progressivamente, inconsciamente tutto ciò che lo circonda. Le impressioni non solo penetrano nella sua mente, ma la formano.
“Proprio nei primi anni di vita il bambino prepara, grazie alla sua mente assorbente, tutte le caratteristiche della persona che sarà, anche se non è consapevole.”
La scoperta che il bambino è dotato di una mente capace di assorbire tutto ciò che lo circonda ha prodotto una rivoluzione nel campo educativo. La “sinaptogenesi”, ovvero le connessioni delle cellule neuronali (le sinapsi) raggiungono il loro culmine tra il primo e il terzo anno di vita. Il cervello in questo periodo raccoglie ogni tipo di informazione, ma allo stesso tempo elimina le connessioni neuronali inutili per fare spazio a quelle più importanti, quindi più utilizzate (potatura).

È l’ambiente che gli garantisce l’acquisizione di determinati caratteri e la mano, “organo di prensione dell’intelligenza” permette al bambino di acquisire tutto ciò che è utile alla sua crescita. Il movimento e il linguaggio sono importanti conquiste di questa età, proprio perché muovendosi il bambino fa le sue conquiste.
La guida che aiuta il bambino ad assorbire l’ambiente circostante è chiamata “nebula”, vista come energia potenziale. Il bambino non ha un modello ereditario di comportamento da seguire, ma ha potenzialità atte a svilupparlo a spese dell’ambiente esterno (appunto delle “nebule”). M. Montessori paragona le energie potenziali del bambino, che lo guideranno ad assorbire l’ambiente, alle nebule che permettono il formarsi dei corpi celesti.
L’organismo mentale trasforma la sua struttura attraverso esperienze attive condotte sull’ambiente e guidate da una energia (horme = stimolo vitale), della quale le nebule sono modi e gradi differenziati e specializzati. Questa forza divina e promotrice di ogni evoluzione appartiene alla vita in genere e stimola il bambino ad atti diversi.
Determinati fenomeni psichici e fisiologici di crescenza avranno così realizzato l’incarnazione. Questo concetto verrà introdotto da Maria Montessori riferendosi a dei passi biblici. Con questo termine la figura del neonato viene considerata come uno spirito (psiche) che si è racchiuso nella carne, per venire a vivere nel mondo. Da qui l’idea di un’educazione intesa come aiuto allo sviluppo psichico del bambino.
“Incarnazione è il processo misterioso di una energia che animerà il corpo inerte del neonato e gli darà l’uso delle sue membra, la facoltà della parola, il potere di agire e di esprimersi secondo le proprie volontà e così si incarnerà l’uomo.”
Quindi la “forza vitale” è paragonabile al concetto di incarnazione (energia incarnata), ciò che differenzia l’una dall’altra è che la prima appartiene alla vita in genere, mentre la seconda è legata alla consapevolezza individuale. Ecco che lo sviluppo avviene in maniera naturale; l’ambiente deve stimolare il bambino e garantirgli una libertà fondata sul rispetto di regole, permettendo così il raggiungimento dell’indipendenza fisica e mentale.