Il signor Errore

La perfezione non esiste. Una frase facile da pronunciare, ma quanto è difficile accettarla davvero? Viviamo in una società che spesso ci spinge verso l’idea di perfezione, eppure nel Metodo Montessori l’errore è considerato un alleato prezioso, un amico da accogliere e valorizzare.

Questo approccio si riflette in gesti concreti: nell’infanzia Montessori, ad esempio, non si usa la gomma per cancellare gli errori. I bambini, quando esclamano: “Maestra, ho sbagliato!”, vengono rassicurati. Non è raro sentire l’adulto rispondere con un sorriso e parole incoraggianti: “È normale, è così che impariamo!”. L’errore, infatti, non è un fallimento, ma un punto di partenza per crescere e migliorare.

Questo è particolarmente evidente quando i bambini iniziano a scrivere. Spesso le lettere sono imperfette, a volte persino invertite, come nel caso della “b” al contrario. Alcuni insegnanti del metodo tradizionale potrebbero chiedere al bambino di rifare il lavoro in “bella copia”, perché l’errore non appaia sul foglio finale. Ma nel contesto Montessori l’attenzione non è sul prodotto finito, bensì sul processo. Se un bambino corregge un errore segnandolo con una “x” sopra, questo diventa un segno di consapevolezza, di autocorrezione e di apprendimento.

Nella concezione educativa tradizionale, siamo stati abituati a pensare che l’errore debba essere rimosso, eliminato. Forse perché anche noi siamo cresciuti con l’idea che solo la perfezione sia accettabile, che solo il risultato finale conti davvero. Ma è possibile guardare all’errore con occhi diversi.

Ciò che conta davvero non è il risultato perfetto, ma il percorso che conduce un bambino alla scoperta e alla conoscenza. È il suo entusiasmo, la sua curiosità, il suo ragionamento che devono essere valorizzati. Un bambino che sta imparando a scrivere non ha bisogno di una “bella copia”: ha bisogno di sapere che ha scritto, che sta facendo progressi, che il suo impegno ha valore.

I bambini hanno una capacità straordinaria che noi adulti spesso perdiamo: sanno andare oltre.

Non si fermano davanti all’errore, lo accettano come parte del loro cammino. Questo ci porta a una riflessione profonda: perfezione e felicità sono davvero compatibili? O sono due strade che, prima o poi, si separano?

Io scelgo la felicità. Scelgo di guardare l’errore come un’occasione, di celebrare il processo piuttosto che la perfezione. Perché, come i bambini ci insegnano ogni giorno, la felicità sta nel fare, nello sperimentare, nel crescere. Ed è in questo spirito che il Signor Errore diventa il nostro più grande maestro.

Scrivi il tuo pensiero a riguardo e lascia un❤️

Siamo giunti alla fine di questo articolo, se ti è sembrato utile

lasciami un cuoricino e/o un commento! 😊

E poi…Ricorda! Per rimanere aggiornato sugli articoli e le novità del sito, iscriviti alla newsletter !

E-mail: info@cosmomontessori.com 

Articoli consigliati:

 «Perché nel Metodo Montessori si parla di “lavoro” e non di gioco?»;

«Perché proporre il corsivo? Il viaggio della scrittura»;

«I giochi Montessori: una moda del XXI secolo!? Come scegliere i giochi del bambino?»

Condividi con:

Categories:

Nessun commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *